
Voce Repubblicana dell'11 settembre 2009
di Lanfranco Palazzolo
Nel Parlamento esiste un vero e proprio partito dei magistrati pronto a colpire Berlusconi. Lo ha detto alla “Voce Repubblicana” l’onorevole Matteo Brigandì, parlamentare della Lega Nord e membro della Commissione Giustizia della Camera in qualità di Capogruppo.
Onorevole Brigandì, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha attaccato alcune procure parlando del tentativo di riaprire qualche inchiesta dell’inizio degli anni ’90 contro di lui?
“Non so se ci siano fondati timori per un attacco contro Berlusconi. Quello che so con certezza è che indagare su fatti del 1992, del 1993 e del 1994 nel 2009 significa fare delle inchieste su fatti accaduti ben 17 anni fa. A meno che non si tratti di omicidio, qualsiasi atto commesso in quegli anni è prescritto. Quindi, quello che stanno facendo alcuni magistrati è quello di spendere i soldi pubblici per cercare delle situazioni che non arriveranno mai a conclusione con una sentenza come nel processo Mills”.
Ha capito per quale ragione Silvio Berlusconi si sia riferito anche alla procura di Palermo oltre che a quella di Milano per citare questi possibili attacchi rivolti alla sua persona?
“Non so cosa facciano queste due procure nei loro uffici. Quindi mi risulta difficile capire cosa potrebbe accadere. E’ evidente che c’è un disegno generalizzato al fine di delegittimare il Governo attraverso i magistrati. D’Altra parte questo non mi sorprende visto che in Parlamento esiste un vero e proprio partito dei magistrati in aperto conflitto d’interessi. Nel momento in cui c’è un magistrato che non si dimette e fa il parlamentare, nel momento in cui parla di magistratura si riferisce al suo posto di lavoro e al suo stipendio. Il fatto che ci sia una lotta, valutabile politicamente, tra la magistratura e Berlusconi, così come tra la magistratura e Bossi, mi sembra un fatto oggettivo”.
Quanti processi ha dovuto subire il ministro delle Riforme Istituzionali Umberto Bossi?
“E’ stato processato ben 202 volte ed è stato assolto 199 volte”.
Cosa accadrà sul Lodo Alfano dopo il voto del Parlamento?
“Non lo so. Adesso il Lodo Alfano è passato. Spetta alla Corte Costituzionale decidere”.
Volete l’amnistia?
“No, siamo contrari. Pensiamo che l’amnistia abbia una logica per svuotare le carceri. Ma le carceri si riempiono subito. Invece di occuparsi di certi processi, i giudici dovrebbero occuparsi dei processi della gente che è in carcere. Se quelli che sono in carcere adesso sono liberati perché il processo è terminato con l’assoluzione non ci sarebbero problemi di posti”.
E’ finita la stagione dei veleni e del gossip?
“Non seguo queste cose. Non serve a niente dire che Berlusconi ha una nuova donna o che il portavoce di Prodi è andato a maschi. A me interessa cosa fanno queste persone per i cittadini”.
Onorevole Brigandì, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha attaccato alcune procure parlando del tentativo di riaprire qualche inchiesta dell’inizio degli anni ’90 contro di lui?
“Non so se ci siano fondati timori per un attacco contro Berlusconi. Quello che so con certezza è che indagare su fatti del 1992, del 1993 e del 1994 nel 2009 significa fare delle inchieste su fatti accaduti ben 17 anni fa. A meno che non si tratti di omicidio, qualsiasi atto commesso in quegli anni è prescritto. Quindi, quello che stanno facendo alcuni magistrati è quello di spendere i soldi pubblici per cercare delle situazioni che non arriveranno mai a conclusione con una sentenza come nel processo Mills”.
Ha capito per quale ragione Silvio Berlusconi si sia riferito anche alla procura di Palermo oltre che a quella di Milano per citare questi possibili attacchi rivolti alla sua persona?
“Non so cosa facciano queste due procure nei loro uffici. Quindi mi risulta difficile capire cosa potrebbe accadere. E’ evidente che c’è un disegno generalizzato al fine di delegittimare il Governo attraverso i magistrati. D’Altra parte questo non mi sorprende visto che in Parlamento esiste un vero e proprio partito dei magistrati in aperto conflitto d’interessi. Nel momento in cui c’è un magistrato che non si dimette e fa il parlamentare, nel momento in cui parla di magistratura si riferisce al suo posto di lavoro e al suo stipendio. Il fatto che ci sia una lotta, valutabile politicamente, tra la magistratura e Berlusconi, così come tra la magistratura e Bossi, mi sembra un fatto oggettivo”.
Quanti processi ha dovuto subire il ministro delle Riforme Istituzionali Umberto Bossi?
“E’ stato processato ben 202 volte ed è stato assolto 199 volte”.
Cosa accadrà sul Lodo Alfano dopo il voto del Parlamento?
“Non lo so. Adesso il Lodo Alfano è passato. Spetta alla Corte Costituzionale decidere”.
Volete l’amnistia?
“No, siamo contrari. Pensiamo che l’amnistia abbia una logica per svuotare le carceri. Ma le carceri si riempiono subito. Invece di occuparsi di certi processi, i giudici dovrebbero occuparsi dei processi della gente che è in carcere. Se quelli che sono in carcere adesso sono liberati perché il processo è terminato con l’assoluzione non ci sarebbero problemi di posti”.
E’ finita la stagione dei veleni e del gossip?
“Non seguo queste cose. Non serve a niente dire che Berlusconi ha una nuova donna o che il portavoce di Prodi è andato a maschi. A me interessa cosa fanno queste persone per i cittadini”.