Voce Repubblicana del 5 novembre 2009Intevista a Clara Gallini
di Lanfranco Palazzolo
(Manifesto di un film fascista nel quale la croce viene utilizzato come simbolo del regime).
Oggi assistiamo al tentativo di conquista delle istituzioni pubbliche attraverso i simboli religiosi. Proprio come accadeva durante il fascismo. Lo ha detto alla “Voce Repubblicana” Clara Gallini, autrice del volume “Il ritorno delle croci”, edito da manifestolibri.
Clara Gallini, cosa pensa delle polemiche scatenate dalla sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo sul crocifisso di Abano? E cosa pensa delle parole del segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani che ha scelto di difendere il crocifisso?
“Non sapevo della posizione del segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani. Ma questa posizione è del tutto coerente con il percorso politico di Bersani. Sono preoccupata dalla politica che rilancia un’idea di cattolicesimo conservatore. La questione è squisitamente politica. La vicenda dei crocifissi ha sempre avuto questo significato con picchi di alti e bassi che risalgono a questi ultimi anni. I fatti di questi ultimi anni mi ricordano i picchi che la questione ha avuto negli anni di forte scontro tra laici e socialisti da una parte, e cattolici e fascisti dall’altra. Questa seconda corrente ha vinto grazie al patto che aveva stipulato con la parte più conservatrice della Chiesa cattolica. Il clima politico e culturale di oggi è molto simile a quel clima”.
La Democrazia Cristiana aveva un altro atteggiamento politico su questi argomenti?
“La mia impressione è che la Dc fosse molto più cauta e meno ideologizzata. Meno ideologizzati erano gli avversari politici della Dc. Lo scontro non avveniva su questo”.
Il fascismo aveva fatto una sua politica dei simboli religiosi?
“Sono preoccupata dalle logiche comparabili che vedo emergere in questo periodo. Le logiche di oggi sul crocifisso sono molto simili a quelle che esistevano durante il ventennio fascista. Oggi vediamo l’avanzata di un forte potere autocratico che per affermarsi, negando tutti i diritti del cittadino, riesce a compiere dei patti politici con il Vaticano, con la sua parte più conservatrice. E lo fa con l’imposizione della forza politica, della politica e anche con l’aiuto dei simboli”.
La Chiesa cattolica ha assunto il controllo della scuola pubblica cancellando il diritto ad una scuola multireligiosa?
“I ragazzi di oggi sono più liberi e meno condizionati da certe imposizioni religiose. Ma questa imposizione opera attraverso il reclutamento degli insegnanti di religione che oggi sono diventati insegnanti di ruolo statali. Questi fatti si connettono al tentativo della Chiesa di mettere lo zampino nelle scuole pubbliche col riconoscimento di propri insegnanti. Quello che accade nelle scuole è molto preoccupante. Non è importante che i giovani credano, ma è necessario che quei simboli e quelle persone legate alla Chiesa ci siano”.