
Voce Repubblicana del 16 gennaio 2010
di Lanfranco Palazzolo
Dalle prossime elezioni regionali mi aspetto un grande cambiamento nella sanità del Lazio. Lo ha detto alla “Voce Repubblicana” l’onorevole Publio Fiori, segretario di Rifondazione Dc e Presidente di Rinascita popolare.
Onorevole Puglio Fiori, cosa farete in vista delle prossime elezioni regionali nel Lazio?
“La scorsa settimana abbiamo riunito la Direzione regionale di Rifondazione Dc, al termine della quale abbiamo deciso di non presentare una nostra lista e un nostro candidato alla Presidenza in vista delle elezioni nel Lazio. Lo abbiamo fatto perché non ci sono le condizioni politiche ed organizzative per fare una prova del genere. Però abbiamo anche deciso di appoggiare una lista. E per fare questo abbiamo deciso non prendere una decisione in base a pregiudiziali ideologiche, ma di scegliere il nostro candidato alla Presidenza in base al suo programma politico e alla compatibilità con le nostre posizioni. Per questa ragione ho chiesto a Renata Polverini e ad Emma Bonino e agli altri candidati alla regione di fare un incontro con una nostra piccola delegazione”.
Cosa pensa della candidata del centrosinistra Emma Bonino?
“E’ una candidatura seria. La Bonino è un personaggio politico di primo piano. Per noi cattolici ci sono delle problematiche nei confronti dei radicali. Ma abbiamo anche problemi con il centrodestra sul tema dell’immigrazione. I problemi ci sono dei due schieramenti. L’elettorato cattolico sarà molto importante per queste consultazioni”.
Cosa pensa della situazione della Sanità nel Lazio. Piero Marrazzo ha chiuso tante strutture pubbliche. Cosa si aspetta dai due candidati?
“Mi aspetto un profondo cambiamento. Nel Lazio, l’assistenza sanitaria è quella che conosciamo. Basta leggere i documenti del Tribunale del malato. La presenza dei privati è ingombrante perché non è incentivata a migliorare la qualità dell’assistenza, ma al proprio tornaconto. Credo che la situazione imponga l’accorpamento dei nosocomi e delle attività di assistenza, incentivando molto l’assistenza domiciliare. E utilizzando il principio esposto dall’articolo 18 della Costituzione che nessuno ha applicato”.
Dopo che ha lasciato Alleanza Nazionale non ha avuto contatti con quel partito?
“Ho tanti amici in Alleanza Nazionale. Ho abbandonato quel partito perché ritenevo che An non si fosse mossa in coerenza con quanto aveva annunciato nella svolta di Fiuggi. E ho deciso di tornare all’esperienza della Democrazia cristiana”.
E’ rimasto sorpreso della svolta progressista di Fini?
Onorevole Puglio Fiori, cosa farete in vista delle prossime elezioni regionali nel Lazio?
“La scorsa settimana abbiamo riunito la Direzione regionale di Rifondazione Dc, al termine della quale abbiamo deciso di non presentare una nostra lista e un nostro candidato alla Presidenza in vista delle elezioni nel Lazio. Lo abbiamo fatto perché non ci sono le condizioni politiche ed organizzative per fare una prova del genere. Però abbiamo anche deciso di appoggiare una lista. E per fare questo abbiamo deciso non prendere una decisione in base a pregiudiziali ideologiche, ma di scegliere il nostro candidato alla Presidenza in base al suo programma politico e alla compatibilità con le nostre posizioni. Per questa ragione ho chiesto a Renata Polverini e ad Emma Bonino e agli altri candidati alla regione di fare un incontro con una nostra piccola delegazione”.
Cosa pensa della candidata del centrosinistra Emma Bonino?
“E’ una candidatura seria. La Bonino è un personaggio politico di primo piano. Per noi cattolici ci sono delle problematiche nei confronti dei radicali. Ma abbiamo anche problemi con il centrodestra sul tema dell’immigrazione. I problemi ci sono dei due schieramenti. L’elettorato cattolico sarà molto importante per queste consultazioni”.
Cosa pensa della situazione della Sanità nel Lazio. Piero Marrazzo ha chiuso tante strutture pubbliche. Cosa si aspetta dai due candidati?
“Mi aspetto un profondo cambiamento. Nel Lazio, l’assistenza sanitaria è quella che conosciamo. Basta leggere i documenti del Tribunale del malato. La presenza dei privati è ingombrante perché non è incentivata a migliorare la qualità dell’assistenza, ma al proprio tornaconto. Credo che la situazione imponga l’accorpamento dei nosocomi e delle attività di assistenza, incentivando molto l’assistenza domiciliare. E utilizzando il principio esposto dall’articolo 18 della Costituzione che nessuno ha applicato”.
Dopo che ha lasciato Alleanza Nazionale non ha avuto contatti con quel partito?
“Ho tanti amici in Alleanza Nazionale. Ho abbandonato quel partito perché ritenevo che An non si fosse mossa in coerenza con quanto aveva annunciato nella svolta di Fiuggi. E ho deciso di tornare all’esperienza della Democrazia cristiana”.
E’ rimasto sorpreso della svolta progressista di Fini?
“No, me l’aspettavo. Secondo me, Fini non è un uomo di destra. E non accetterebbe mai di fare il secondo a Berlusconi. Credo che il Presidente della Camera potrà essere un interlocutore molto importante in vista di una futura scomposizione del sistema politico italiano”.