Intervista ad Alexander Hobel
Voce Repubblicana del 17 settembre 2011
di Lanfranco Palazzolo
Il periodo della segreteria di Luigi Longo nel Pci è stato ingiustamente trascurato. Lo ha detto alla “Voce Repubblicana” Alexander Hobel, autore de “Il Pci di Luigi Longo (1964-1969), pubblicato con Edizioni scientifiche italiane.
Alexander Hobel, la storia del Partito comunista italiano è stata studiata a fondo. Tuttavia, il periodo della segreteria di Luigi Longo non è stato altrettanto studiato con grande attenzione. Eppure, in quel periodo (1964-1969), sono accadute tante cose che hanno determinato cambiamenti epocali.
“La figura di Longo è stata sottovalutata nella storiografia italiana nell’ambito del dibattito sulla storia del Partito comunista italiano. Invece ci troviamo di fronte ad una figura e ad un periodo di grande importanza e molto significativi: sono gli anni in cui il Pci è all’opposizione rispetto al centrosinistra, il paese subisce delle trasformazioni notevoli. E in cui anche la capacità di proposta e di elaborazione del Pci, seppure dall’opposizione, si rafforza e matura. Vengono elaborate delle proposte che contribuiscono a quelle poche riforme che sono state fatte in Italia. E’ un periodo molto importante anche per quanto riguarda il versante internazionale con gli eventi che vanno avanti nel mondo comunista e per i fatti di Praga. Sono anni in cui viene avviato il dialogo con le forze politiche socialdemocratiche tedesche”.
La segreteria di Longo è diversa dall’impostazione voluta da Palmiro Togliatti?
“Longo affronta il suo mandato da segretario in modo diverso rispetto alla conduzione politica di Togliatti e di quella che sarà la conduzione politica di Enrico Berlinguer. Il modo di guidare il Pci sarà molto più collegiale, enfatizzando al massimo il dibattito politico interno nella Direzione, dibattito che, finché era stato in vita Togliatti, era già stato molto vivo. Ma poi tenuto insieme dalla figura di Togliatti. Ecco perché le polemiche, ai tempi di Togliatti, erano più sfumate. Longo ha avuto un ruolo molto positivo nell’incoraggiare questo dibattito e nell’ascoltare tutte le voci. Da questo punto di vista i dibattiti di quegli anni sono interessanti”.
Longo diventa segretario del Pci perché viene considerato l’erede naturale del “Migliore”. Qual è stato il comportamento di Longo dopo la crisi del Pci dopo il XXII congresso del Pcus che segnò la fine del mito staliniano?
“Longo è sempre stato molto vicino a Palmiro Togliatti. Era il suo collaboratore più fidato. Ecco perché Longo si trova al fianco di Togliatti anche nell’ultimo periodo della segreteria di Togliatti, così come sul versante internazionale. In quella occasione Togliatti dice che si possono fare delle critiche all’Urss, ma in Italia il Pci resta ancora ai margini del potere nel paese. Longo si ritrova al fianco di Togliatti in quel momento”.