Pubblicato il 29 aprile 2009
Seduta n. 196
VILLARI
- Al Presidente del Consiglio dei ministri. -
Premesso che:
la Federazione italiana tennis (FIT) è
un’associazione senza fini di lucro riconosciuta dal CONI e che opera
sotto la vigilanza dello stesso;
il Presidente della FIT, Angelo Binaghi, è
al suo terzo mandato, a seguito di modifica dello statuto della
Federazione, che prevedeva in precedenza un limite massimo di due
mandati;
a giudizio dell'interrogante, a fronte di
risultati desolanti del tennis italiano in campo internazionale, il
vertice della Federazione non sembra avvertire la necessità di alcuna
autocritica ma, al contrario, insiste nel perseguire una campagna di
costante mantenimento dello status quo, francamente incomprensibile alla luce dei risultati raggiunti;
i numerosi siti web
di circoli e associazioni italiani lamentano un clima di intimidazione,
che raggiunge il culmine all’atto delle votazioni per il rinnovo delle
cariche federali, allorquando i circoli, sottoposti a ogni tipo di
pressione, consegnano deleghe in bianco all’attuale presidenza che, in
tal modo, riconferma se stessa;
i contrasti tra giocatori e/o club
con la FIT si esauriscono inevitabilmente in pesanti sanzioni comminate
dalla Federazione che sembrano all'interrogante travalicare ogni
buonsenso: si veda il caso delle lunghe squalifiche del giocatore
Bolelli, reo di aver mancato ad una sola convocazione in nazionale
(Coppa Davis) ed al quale è stata inibita la partecipazione alla squadra
di Coppa Davis, ai tornei organizzati dalla FIT sul territorio italiano
ed al campionato di serie A1 maschile per ben cinque anni. Il
Presidente della FIT ha annunciato tutto ciò in una conferenza stampa
televisiva;
come si evince dall'articolo "Tennis,
amici e parenti ai vertici. Veleni sulla presidenza Binaghi", pubblicato
sul quotidiano "Il Sardegna" del 1° aprile 2009, negli organismi della
Federazione, ed in particolare negli organi di giustizia federali, sono
in carica persone che hanno rapporti documentabili di parentela, di
amicizia o professionali tra loro e con il presidente Binaghi,
configurando un conflitto di interessi sul quale deve essere fatta piena
luce;
numerosi organi di stampa, televisioni
locali e nazionali hanno riportato con grande risalto l’ispezione
ordinata dalla FIT al Tennis Club Capri, la cui squadra è campione
d’Italia di serie A da tre anni. A quanto risulta, si è proceduto con
metodi intimidatori consistenti nell’apertura di oltre 40 procedimenti a
danno del club caprese per
violazione di numerosi articoli dello statuto federale, culminati con
l’invio di ben quattro ispettori della FIT che hanno soggiornato per due
giorni nel miglior albergo a cinque stelle dell’isola, uno dei più
rinomati del mondo, e sottoposto il Presidente del Tennis Capri ad un
interrogatorio di oltre 10 ore senza sosta, dimenticando la correttezza,
l’efficienza e l’esempio di questo circolo che non è mai incorso in
alcun provvedimento disciplinare in nove anni di attività. Gli
interrogatori si sono svolti ininterrottamente dalle ore 15 sino all'una
del mattino successivo senza interruzione; il Presidente del Capri era
stato convocato solo per un’audizione, non essendo lo stesso indagato o
inquisito, ma non poteva abbandonare l’audizione pena la violazione ai
regolamenti federali (che censurano la reticenza); inoltre, il circolo
del Tennis Capri è situato ad appena cinque metri dal Grand Hotel
Quisisana di Capri, luogo dell’audizione-interrogatorio;
tutta questa situazione ha avuto inizio
all’indomani di un contrasto di opinioni tra la FIT e il Tennis Club
Capri. In particolare l’inchiesta verte sull’art. 7 del regolamento di
giustizia. Secondo la Procura federale, il Capri Sports avrebbe offeso
la dignità, il decoro e il prestigio della Federtennis e dei suoi organi
federali. Sotto accusa gli articoli pubblicati sul sito web ufficiale del club
tricolore, giudicati dalla Procura offensivi per la Federtennis, mentre
il sodalizio caprese parla di diritto di critica e di satira, pungente
quanto si vuole ma satira, inoltre non di produzione del club caprese ma di lettori appassionati che inviavano gli stessi articoli alla redazione del club;
è stato costretto alle dimissioni il
Presidente del Capri Sports, Roberto Russo, artefice dei brillanti
risultati raggiunti in campo nazionale, offendendo con metodi censori e
autoritari un'intera comunità esposta in prima pagina anche per la
prepotenza e l’invadenza degli atteggiamenti della Federazione;
è opportuno sottolineare come il bilancio
della FIT sia stato recentemente appesantito con l’inaugurazione di un
canale tv satellitare, Supertennis, con costi veramente ingenti, a
fronte di ascolti tutt’altro che lusinghieri a quanto risulta
all'interrogante; verrebbero garantiti contratti e consulenze di
centinaia di migliaia di euro ad opinionisti, presentatori e
commentatori; tale canale televisivo è supportato da un’unica società di
produzione, Sportcast, avente come Presidente lo zio dell’attuale
Presidente della FIT;
è opportuno segnalare che lo stesso
Presidente della Sportcast è anche nel comitato organizzatore degli
Internazionali d’Italia. La Sportcast gestisce, inoltre, tutti gli spazi
commerciali all’interno del villaggio del Foro italico dove si
organizzeranno gli Internazionali d’Italia. Come
richiamato nel citato articolo del quotidiano "Il Sardegna", sarebbero
presenti all’interno della Federazione, ed in particolar modo nei
Consigli di amministrazione di società affiliate alla FIT, negli Organi
di giustizia federali e nelle Procure federali, persone legate al
Presidente della FIT da vincoli di parentela o di amicizie personali;
è rilevante ricordare lo statuto del CONI
ed in particolare l'art. 2, comma 8 (il CONI garantisce giusti
procedimenti per la soluzione delle controversie nell’ordinamento
sportivo), e l'art. 20, comma 3 (le federazioni sportive nazionali sono
rette da norme statutarie e regolamentari conformi all’ordinamento
sportivo nazionale ed internazionale e sono ispirate al principio
democratico di partecipazione all’attività sportiva da parte di
chiunque, in condizioni di uguaglianza e di pari opportunità);
è evidente all'interrogante che nel
contenzioso tra Federazione e Club Capri sia arduo individuare il
rispetto dell’uguaglianza e delle pari opportunità;
si segnala come i bilanci della FIT non siano presenti sul sito web ufficiale della Federazione,
si chiede di sapere:
se al Governo risultino situazioni di conflitto di interessi nell'ambito della composizione degli organismi federali;
se non intenda promuovere, al fine di
assicurare effettiva trasparenza, maggiore pubblicità dei bilanci della
FIT attraverso la loro pubblicazione sul sito Internet della stessa Federazione;
se non ritenga opportuno che il CONI
avvii un'indagine, attraverso l'istituzione di una specifica
Commissione, con lo scopo di verificare l'esercizio dell'attività svolta
dalla Federazione, anche alla luce dei modesti risultati sul piano
sportivo.