Voce Repubblicana, 17 aprile 2012
Intervista a Carlo Stagnaro
di Lanfranco Palazzolo
La
politica italiana ha commesso tanti errori nel settore delle politiche
energetiche. Ecco perché dobbiamo tutelare l'autonomia dell'Authority
dell'energia. Lo ha detto alla “Voce” Carlo Stagnaro, economista dell'Istituto
Bruno Leoni, esperto di questioni energetiche.
Dott.
Stagnaro, la situazione di approvvigionamento energetico del nostro paese
attraversa un periodo di crisi? Il Governo sta studiando dei provvedimenti per
non far pesare sulle tasche degli italiani i rincari del gas e
dell'elettricità.
“In
questi mesi stanno venendo al pettine tanti errori commessi nel recente passato
dalla politica italiana. Ci sono state delle politiche troppo generose nei
confronti delle fonti rinnovabili alla protezione dei monopoli locali e
nazionali che ha rallentato lo sviluppo della concorrenza nel mercato. E'
naturale che in questo contesto debbano essere prese una serie di misure
correttive che, però, inevitabilmente faranno male e saranno dolorose per tanti
che hanno investito nel settore dell'energia. I consumatori possono essere
tutelati dagli aumenti eccessivi se si approfitta di questa congiuntura per
fare quello che non è stato fatto: rimuovere gli ostacoli alla concorrenza e
recidere il legame tra alcuni enti pubblici e società municipalizzate”.
Il
dirigismo ha ucciso lo sviluppo dell'industria energetica nel nostro paese?
“In
Italia, l'energia costa molto di più rispetto ad altri paesi europei. Questo
accade perché sono stati commessi alcuni gravi errori storici. Ci sono troppi
oneri tariffari caricati sulla bolletta e troppi sussidi distribuiti ai
produttori di energie rinnovabili. Anche alcuni grandi consumatori industriali
di energia beneficiano di sussidi. C'è il caso delle Ferrovie italiane. Detto
questo, uscire da un sistema dirigistico non è affatto una cosa semplice e
rapida. In questi mesi è stato fatto molto. Ma mentre facevamo questo 'molto'
sono stati aggiunti errori ad altri errori. La sensazione è che non ci siano
sistemi per uscire rapidamente da questa situazione particolare”.
Cosa
può fare l'Authority di fronte al rincaro della benzina. L'unica iniziativa di
contrasto a questi aumenti è stata l'iniziativa della Procura della Repubblica
di Varese che ha mandato dal Guardia di Finanza nelle sedi delle industrie
petrolifere che operano in Italia. E' possibile accettare queste assenza di
controlli?
“L'Authority
può fare quello che sta già facendo molto bene in questo momento: gestire il
sistema in base ai vincoli posti dalla normativa italiana. Il grande patrimonio
da tutelare è quello dell'indipendenza dell'Authority, che spesso è stata messa
in discussione dalla politica. Se vogliamo vedere il miglioramento delle
condizioni di concorrenza in questo settore dobbiamo difendere l'Autorità.
Questo è fondamentale”.