Voce Repubblicana, 22 maggio 2012
Intervista a Pino Nicotri
di Lanfranco Palazzolo
Le indagini su mons. Vergari risalgono
al 2010. Non capisco perché oggi ne parlino tutti. Lo ha detto alla “Voce” il
giornalista Pino Nicotri, autore di “Emanuela Orlandi. La verità”, Baldini
Castoldi Dalai, 2008 e di “Mistero Vaticano”, Kaos edizioni, 2002.
Pino Nicotri, come ha trovato queste
rivelazioni sul caso di Emanuela Orlandi che porterebbero all’ex Rettore di
Sant’Apollinare?
“L’avviso
di garanzia nei confronti di mons. Piero Vergari è un atto dovuto a seguito dei
deliri della famosa supertestimone Sabrina Minardi, che nel settembre 2009. Le
parole della supertestimone indussero gli investigatori ad occuparsi di Piero
Vergari. L’avviso di garanzia a Vergari risale al febbraio-marzo 2010”.
Questa indagine non è nata dopo la
perquisizione nella tomba del boss Renatino De Pedis?
“L’apertura
della tomba di Renatino De Pedis non c’entra nulla. I magistrati stanno
utilizzando questo atto mentendo spudoratamente. Non dobbiamo dimenticare che
la telefonata anonima del 2005 che ci ha fatto ballare tutti sulla tomba di De
Pedis si è rivelata una bufala. In quella tomba c’era il boss della banda della
Magliana. Quella telefonata anonima si è rivelata una frottola. Ho avuto modo
anche di parlare con suor Dolores. Non è vero – come si è scritto – che la
suora non faceva andare le ragazze in Chiesa perché il conservatorio che
frequentava Emanuela Orlandi si trovava al primo piano di Sant’Apollinare. E
non nella Chiesa”.
E le accuse del fratello di Emanuela?
“Pietro
Orlandi si è inventato questa storia perché ha intenzione di tenere in piedi
questa pista assurda. Vedo che sul ‘Corriere della Sera’ il giornalista
Fabrizio Peronaci capovolge la realtà e fa diventare questa accusa come una
roba nuova. Tutto ciò non dovrebbe avvenire in un paese civile. E questo è accaduto
per una telefonata a ‘Chi la visto?’. In nessun paese i magistrati si sarebbero
messi a disposizione di Federica Sciarelli e del fratello di Emanuela, Pietro
Orlandi. Tutto questo è spaventoso ed è la tomba del giornalismo”.
La tesi che Emanuela Orlandi sia stata
uccisa nella Chiesa di Sant’apollinare?
“E’
inverosimile. E non coincide con nessuna delle testimonianze raccolte. E’
assurdo che De Pedis abbia fatto entrare la macchina nel palazzo di
Sant’Apollinare, in pieno centro a Roma. Questa storia è stata tirata fuori
perché è caduta la pista della tomba di De Pedis”.
Come ha trovato il comportamento di
Pietro Orlandi?
“Pietro
Orlandi ha seguito tante piste che poi si sono rivelate sbagliate. Ma non è
vero che Pietro Orlandi cerca la sorella dove gli viene segnalata. Nel mio
libro del 2008 ho scritto che una fonte vaticana mi ha detto che Emanuela
Orlandi è morta nella salita di via Monte del Gallo la sera stessa della
scomparsa. Ma lui non ha fatto nulla per verificarlo”.