Voce Repubblicana, 13 giugno 2012
Intervista a Piergiorgio Corbetta
di Lanfranco Palazzolo
Ben
4 voti su 10 ricevuti dal Movimento Cinquestelle sono anti-Establishment. Lo ha
detto alla “Voce” il prof. Piergiorgio Corbetta, direttore di ricerca
dell'Istituto Cattaneo.
Prof.
Corbetta, il vostro istituto ha realizzato uno studio sui voti che hanno
aumentato i consensi del Movimento Cinquestelle. Quali sono state le
conclusioni del vostro studio?
“L'analisi
che abbiamo fatto sul Mcs è stata svolta sui dati elettorali del primo turno
delle ultime amministrative. Questo ci ha permesso di considerare molte grandi
città dove si è votato come Piacenza, Verona e Parma, Genova e Monza. Si tratta
dei flussi su città medio-grandi e con un certo numero di sezioni elettorali.
Il risultato che viene fuori da questa ricerca è che la parte principale degli
elettori che hanno votato il Movimento Cinquestelle al primo turno. Questi
voti, si tratta di 4 voti su dieci, vengono dall'Idv e dalla Lega Nord. Abbiamo
fatto una comparazione con il voto delle elezioni regionali del 2010 in quelle città. Il
nostro riferimento non sono state le precedenti elezioni comunali in quella
città. Abbiamo evitato la comparazione con le comunali di cinque anni fa perché
saremmo andati troppo indietro nel tempo. Il Movimento Cinquestelle ha ricevuto
quasi la metà dei consensi da un voto anti-establishment. C'è una parte
importante dell'opinione pubblica italiana fortemente ostile ai partiti che
vota per il Movimento di Grillo. Il Mcs ha intercettato questi consensi. Ma i
voti verso Grillo arrivano anche da tutto lo spettro della politica italiana”.
In
che misura il Pdl ha ceduto voti al Mcs?
“Il
Popolo delle libertà ha ceduto pochi voti nei confronti del Movimento
Cinquestelle. Questo partito si è frantumato e c'è stata una diaspora politica
in molte direzioni. C'è stata una diaspora molto importante. Nelle città che
abbiamo analizzato, con la sola eccezione di Piacenza, la sola eccezione di
elettori fedeli alle indicazioni di partito dei candidati sindaci, la diaspora
del Pdl è stata vicina al 50 per cento. Un elettore su due, di coloro che
avevano votato alle regionali del 2010, non ha seguito le indicazioni del
partito. Le direzioni che hanno preso i voti del Pdl sono varie. I voti perduti
dalla Lega sono andati più decisamente in direzione del Movimento Cinquestelle.
Lo stesso discorso non può essere fatto per il Popolo delle libertà. Ogni città ha rappresentato un caso a se per
la dispersione dei voti del Pdl. E' una diaspora che non possiamo connotare”.
Questa
provenienza di voti impedirà al Mcs di crescere?
“Preciso
che i voti al Mcs arrivano anche dal Pd e dalla Sinistra di Sel. I voti
catturati dal Movimento cinquestelle arrivano anche da molte altre forze
politiche. E sarebbe un errore definire questo Movimento come anti-sistema. Lo
definirei Antipartitici”.