Intervista a Yuri Guaiana
Voce Repubblicana, 31 luglio 2012
di Lanfranco Palazzolo
Nella
vicenda del registro delle coppie di fatto il Pd ha dimostrato di essere un
coacervo cattocomunista. Lo ha detto alla “Voce” Yuri Guaiana,
dell'associazione “Certi diritti” di Milano che si batte per i diritti civili
della comunità LGBT.
Yuri
Guaiana, come è andato il dibattito al Consiglio comunale di Milano per il
riconoscimento del registro delle coppie di fatto?
“Siamo
contenti per questa conquista che era attesa da tempo a Milano. Il capoluogo
lombardo arriva ultimo dopo ben 84 città
italiane che hanno approvato delibere simili. Il valore fattivo della delibera
c'è. Infatti, il Comune si è impegnato ad eliminare tutte le discriminazioni
che ci possono essere nella macchina amministrativa del comune tra famiglie
matrimoniali e famiglie non matrimoniali. Questo è un elemento che abbiamo
apprezzato molto”.
Ma
questa nuova disciplina amministrativa vi lascia soddisfatti del tutto?
“Non
proprio. Sarà necessaria una doppia registrazione anagrafica al comune e nelle
singole unità territoriali del Comune. Ma questo si può accettare”.
Come
è stata condotta questa vicenda dal centrosinistra meneghino?
“Si
è trattato di una vicenda politica molto lunga. Ci sono volute almeno tre
giornate di dibattito nel Consiglio comunale. Il Partito democratico si è dimostrato
un partito di stampo catto-comunista. Ci sono stati esempi coraggiosi nel
Partito democratico, come nel caso di Maria Luisa D'Amico che ha steso la prima
proposta di delibera. C'è stata una mediazione molto lunga nel Partito
democratico con i cattolici del Partito democratico. Questa mediazione si è
anche estesa ai laici del Popolo delle libertà. Alla fine i cattolici del Pd si
sono astenuti. Tutto questo continua mediazione ha portato alla delibera”.
L'attestato
di iscrizione nel registro delle coppie di fatto cosa comporta?
“Equipara
lo stato della mia famiglia anagrafica a quello delle altre coppie. Se il
Comune deciderà iniziative particolari a beneficio delle famiglie, nella
fattispecie indicata sarà compresa anche la famiglia iscritta nel registro
delle coppie di fatto. Basterà presentare il certificato anagrafico. La coppia
non sposata avrà gli stessi benefici della coppia sposata”.
Il
comune però potrà derogare da questo principio?
“Sì,
potrebbe farlo. Ma il Comune si è impegnato a fare questo, ma dovrà anche
sanare tutte le delibere in cui le coppie di fatto sono escluse. Ma per
arrivare a questo sarà naturalmente necessaria la volontà politica. Sono
convinto che nel futuro prossimo non ci saranno problemi”.
Quando
il Papa è venuto a Milano avete avuto timore delle pressioni vaticane contro la
delibera?
“Giuliano
Pisapia è sempre stato molto puntuale e chiaro su questo punto. E ha
manifestato il suo punto di vista anche al Papa. Le difficoltà erano nella
maggioranza”.