Voce Repubblicana, 12 settembre 2012
Intervista a Gabriele Maestri
di Lanfranco Palazzolo
Vogliamo
portare le idee degli iscritti e dei simpatizzanti del Partito democratico per
proporre un programma per la guida del paese. Lo ha detto alla “Voce
Repubblicana” Gabriele Maestri, coordinatore di redazione di “Insieme per il
Pd”, l'iniziativa del Pd che si propone di candidare anche un programma del
partito attraverso il contributo degli iscritti.
Gabriele
Maestri, come è nata questa iniziativa nel Partito democratico per dare
chiarezza alle idee e ai programmi in vista delle prossime elezioni politiche?
“La
nostra è una proposta di 'rottura' che ha un suo obiettivo positivo e
costruttivo. Quando si parla di elezioni primarie si parla spesso di persone,
di candidati, ma si rischia di non parlare abbastanza di programmi e
dell'Italia che noi progressisti vogliamo come Partito democratico e come
centrosinistra. Invece di puntare sulle persone abbiamo pensato di puntare sul
programma costruito e condiviso dai militanti del partito e dai simpatizzanti
del centrosinistra. Lo abbiamo fatto sin da quando è sorta la Comunity 'Insieme per il
Pd', cioè dal 2009. Il nostro merito è stato quello di aver utilizzato la rete
prima di Grillo e di altri soggetti politici. Attraverso il nostro sito è
possibile intervenire su un documento programmatico a partire da un documento
articolo scritto da un parlamentare del Pd scritto al 'Corriere della Sera'.
Questo manifesto è stato spacchettato in quattro sotto-manifesti tematici.
Ognuno può intervenire e dire la sua su questa parte delle proposte presentate,
suggerire quello che manca e che deve essere riformulato meglio o manca.
Crediamo che questo sia il sistema più utile e democratico possibile”.
Quante
persone ha coinvolto finora questa iniziativa?
“L'iniziativa
è stata lanciata venerdì scorso. Il numero di iscritti e simpatizzanti che
questa iniziativa potrebbe coinvolgere è potenzialmente molto alto. Ci sono
migliaia di iscritti al sito 'Insieme per il Pd'. E diverse migliaia di
follower su twitter. Ecco perché abbiamo bisogno di spingere il più possibile
la partecipazione su questa iniziativa. Il numero degli interventi a questa
discussione è destinato a crescere. La partecipazione è legata al vissuto
personale degli iscritti e non al curriculum politico dei simpatizzanti del
Pd”.
Come
è nato l'utilizzo del termine “Wikiprogramma”?
“Il
termine è nato perché la parola 'Wiki' ha il significato di modifica e di
contributo. In questo caso gli iscritti non modificano il programma, ma offrono
il loro contributo per arricchirlo. Tutti i commenti sono visibili. Nessuno
deve autocensurarsi e impedire a se stesso di sottoporre questo o quel tema
politico. Tutti i contributi sono ben accetti. E noi abbiamo bisogno di questo.
Chiunque può iscriversi al sito e intervenire con i suoi contributi”.