Intervista a Vincenzo Pepe
Voce Repubblicana, 5 ottobre 2012
di Lanfranco Palazzolo
Vogliamo raccogliere le firme per un
referendum contro il rischio di vedere di nuovo Napoli sommersa dall’immondizia
e nell’interesse della salute dei napoletani. Lo ha detto alla “Voce” il
Presidente di Fareambiente Vincenzo Pepe, presentando l’iniziativa
caratterizzata dallo slogan “FareAmbiente Napoli da Amare”.
Vincenzo Pepe, la vostra associazione ha
lanciato una campagna contro il rischio di non vedere risolta l’annosa
questione dell’immondizia a Napoli. Per cosa vi battete nei referendum che
avete presentato?
“Il
nostro obiettivo non è solo quello di risolvere il problema a Napoli, ma anche
in altre città come Roma e Palermo. Ritengo che la situazione dei rifiuti in
molte parti di Italia sia insostenibile per cui abbiamo deciso di coinvolgere
direttamente i cittadini nel processo decisionale proponendo loro dei
referendum consultivi. Abbiamo deciso di cominciare da Napoli perché è la città
simbolo del problema rifiuti ma tante città, a cominciare dalla capitale ma
passando per esempio anche per Palermo, potrebbero seguirla a ruota. Anche in
queste due città si sono verificate, nel recente passato situazioni molto
particolari”.
In cosa consistono i quesiti referendari
che devono essere approvati dal Comune di Napoli?
“I
tre i quesiti sui quali i napoletani potrebbero pronunciarsi sono di grande
importanza: il primo, sul potenziamento della raccolta differenziata porta a
porta per raggiungere il 50 per cento previsto dal piano regionale; il secondo,
per la realizzazione di impianti di termovalorizzazione per il ciclo dei
rifiuti, che consentirebbe di abbattere i fortissimi costi attualmente
sostenuti dalla cittadinanza per lo smaltimento ‘fuori mura', Amsterdam nel
caso specifico, e contemporaneamente fornirebbe energia elettrica; il terzo,
per la chiusura immediata delle discariche dei rifiuti presenti sul territorio
comunale con bonifica dei siti contaminati. Come vede si tratta di iniziative
referendarie sulle quali i napoletani dovranno dare una risposta”.
Quali potrebbero essere gli effetti di
una vittoria referendaria a Napoli? Pensa che questa iniziativa potrebbe
cambiare il modo di porsi dei napoletani di fronte all’emergenza rifiuti?
“Alla
base dell' iniziativa referendaria vi è la necessità improcrastinabile dare un
freno alle cause dell’inquinamento ambientale da rifiuti, che ha raggiunto
livelli di altissimo rischio per la salute pubblica; e, allo stesso tempo,
debellare il dilagante fenomeno dei roghi di immondizia, causa di una
allarmante incidenza tumorale nei cittadini residenti; risparmiare somme
ingenti che attualmente vengono sperperate per smaltire altrove i rifiuti
locali; recuperare energia dallo stesso smaltimento a vantaggio delle casse
comunali con il conseguente abbattimento delle relative tasse”.