Intervista a Dino Pesole
Voce Repubblicana, 1 novembre 2012
di Lanfranco Palazzolo
Il rapporto tra cittadini e fisco deve
cambiare. Lo ha detto alla “Voce Repubblicana” Dino Pesole, autore de “Il
salasso. Per non finire dissanguati dalle tasse. cinque mosse per cambiare il
fisco” (Castelvecchi RX). L’introduzione del libro è curata dal Senatore a vita
Carlo Azeglio Ciampi.
Dino Pesole, qual è il rapporto tra gli
italiani e il fisco. Cosa bisogna fare per salvarsi dalle tasse? Qualche anno
fa un ministo del Governo Prodi disse che pagare le tasse è bello. In realtà,
il livello di tassazione che abbiamo raggiunto è giusto?
“Il
problema è duplice. Da un lato assistiamo ad una pressione fiscale che è
altissima ed è abbastanza insostenibile per gli italiani. Alludo a chi paga le
tasse regolarmente. Il rischio di un rigetto fiscale è molto forte. Anzi, è un
grande miracolo che questo paese si regga in piedi con questo livello di
tassazione. Dall'altro lato, anche a causa di questo, noi assistiamo ad un
livello di evasione fiscale che è abbastanza intollerabile. Non è all'altezza
di un paese civile. Si tratta di circa 120-150 miliardi l'anno. Il problema è
come venire fuori da questa situazione che sta esasperando il nostro paese. E'
chiaro che la tassazione è parte costitutiva del patto che lega ogni cittadino
alla democrazia e allo Stato. Non si può disattendere una regola costitutiva
dei paesi civili”.
Come
si può rimediare a questa frattura tra amministrazione pubblica e cittadini?

Ma
questo in Italia si fa già con i contribuenti più ricchi. Come reagisce il
contribuente alle comunicazioni dell'agenzia delle entrate?
“La
prima reazione è di panico perché siamo salassati e abbiamo l'impressione che
il fisco non sia amico e che voglia portarci verso una situazione di criticità.
Ecco perché è necessario sviluppare l'adempimento spontaneo”.