Intervista a Alessandro Gerardi
Voce Repubblicana, 29 giugno 2013
di Lanfranco Palazzolo
Laura
Boldrini e Pietro Grasso non avrebbero dovuto avallare la decione di
permettere alle Camere di difendere il principio dell'autodichia di
fronte alla Corte Costituzionale. Lo ha detto alla “Voce”
l'avvocato Alessandro Gerardi, autore, insieme ad Irene Testa, di
“Parlamento zona franca” (Rubbettino), libro che critica
l'istituto dell'autodichia, quella particolare prerogativa dei due
rami del Parlamento di risolvere, attraverso un organismo
giurisdizionale interno, le controversie insorte con i propri
dipendenti e con i propri fornitori.
Avvocato
Gerardi, il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati si
costituiranno davanti alla Corte costituzionale, in difesa del
principio di autodichia del Parlamento. La questione di legittimità
costituzionale dell'autodichia era stata sollevata dalla Corte di
Cassazione rispetto all'articolo 12 del regolamento del Senato. Cosa
ne pensa di questa anacronistica difesa dei privilegi interni delle
Camere?
“Innanzitutto
la decisione presa dal Senato e dalla Camera ci ha lasciato
interdetti e non ce l'aspettavamo. La decisione è stata presa
dall'Ufficio di Presidenza della Camera con solo due astenuti. Il
Parlamento ha deciso quindi di difendere questo principio, che è al
di fuori di ogni parametro costituzionale, davanti alla Corte
costituzionale. Ricordo che questo principio è stato messo in
discussione dalla Corte di Cassazione, che ha stabilito come questo
principio sia al di fuori delle norme della Costituzione”.
Qual
è il limite del principio regolamentare del'autodichia?
“Questo
istituto di autogiurisdizione non rispetta il principio della
terzietà, dell'imparzialità e dell'indipendenza. Si tratta di una
parvenza di tutela giuridica. I dipendenti sono costretti a
rivolgersi agli organi interni di Camera e Senato che difficilmente
smentiscono le decisioni prese in prima istanza. Tutto questo è
stato dichiarato dalla Corte di Cassazione non conforme ai principi
costituzionali. L'autodichia è stata introdotta dai regolamenti
parlamentari, ma in Italia vige l'insindacabilità degli interna
corporis.
Per questa ragione i regolamenti di Camera e Senato non possono
essere considerati illeggittimi. Per questo motivo, solo per il
Parlamento, la giustizia domestica viene accettata”.
Qual
è stato l'atteggiamento del Presidente del Senato Pietro Grasso e di
quello della Camera Laura Boldrini di fronte a questo istituto che
mette in discussione il principio di uguaglianza dei cittadini di
fronte alla legge?
“Da
parte dei presidenti delle Camere mi sarei aspettato un atteggiamento
diverso rispetto a questa decisione della Corte di Cassazione.
Sarebbe stato meglio se la Camera e il Senato non avessero avallato
la scelta di difendere le prerogative delle Camere di fronte alla
Corte Costituzionale”.