Intervista a Riccardo Nencini
Voce Repubblicana, 31 agosto 2013
di Lanfranco Palazzolo
Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha
assunto una posizione chiara e puntuale sulla Siria. Lo ha detto alla “Voce
Repubblicana” il segretario del Partito socialista italiano Riccardo Nencini.
Onorevole Nencini, cosa pensa della
posizione assunta dal nostro paese sulla crisi in corso in Siria?
“La
posizione espressa dal ministro Emma Bonino è stata puntuale, chiara ed ha
evidenziato il ruolo che sta giocando l’Italia di fronte alle Nazioni Unite e
con l’Europa. Il ministro degli Esteri ha parlato delle iniziative assunte
dall’Unione europea e da quelle che stanno per essere assunte dopo che si è
appreso dell’utilizzo delle armi chimiche da parte del regime di Assad. Prima
di definire ogni funzione interventista e di avallare un intervento militare,
noi pensiamo che serva il placet delle Nazioni Unite. E’ impossibile che
l’Italia ne possa fare a meno. Rimane però sul tappeto la questione umanitaria
come dovere istituzionale. E questo va sottolineato”.
Come lei sa, la Turchia segue il
conflitto in Siria parteggiando per i ribelli scesi in campo contro Assad e a
fianco degli altri sunniti in lotta contro Damasco. Che ruolo possono avere in
questo conflitto i paesi che confinano con la Siria?
“La
questione medio orientale si presta a due caratteristiche del tutto nuove. La
questione israelo-palestinese non è più centrale nell’ambito della questione
medio orientale. Ma lo sono altre questioni importanti come la Siria, la
Turchia, il Libano. I cambiamenti che abbiamo visto in questi ultimi due o tre
anni non si fermeranno qui. Questa è la mia opinione. Le organizzazioni
internazionali hanno ormai un ruolo marginale, come ad esempio le Nazioni
Unite. Invece, hanno un ruolo importante i paesi che agiscono all’interno del
conflitto, come la Turchia e la Russia.
Mosca, sta provando ad avere in Medio Oriente quel ruolo che aveva
all’epoca dell’Urss”.
Pensa che gli Stati Uniti faranno sul
serio in Siria? Nell’ultimo anno hanno minacciato più volte un intervento, ma
non hanno fatto nulla.
“Nulla
ci dice che facciano sul serio veramente. In questi ultimi anni abbiamo avuto
una conferma opposta del comportamento americano che si è disinteressato
progressivamente di quello che stava accadendo in Medio Oriente e nel mondo
arabo. Gli Usa non hanno predisposto nulla per un attacco in Siria”.
Lei è socialista. Non le dispiace che il
Presidente della Repubblica francese, il socialista Hollande, abbia assunto una
posizione favorevole all’intervento in Siria?
“Da
Sarkozy in poi la Francia è tornata ad attuare una politica neogollista. A sua
tempo la Francia aveva rifiutato di entrare nella Nato e aveva una sua
posizione di politica estera slegata dagli altri paesi occidentali. Temo che
oggi la Francia e stia percorrendo di nuovo quel tipo di strada”.