Voce Repubblicana, 11 gennaio 2013
Intervista ad Arturo Diaconale
di Lanfranco Palazzolo
La
logica delle candidature voluta da Monti e da Enrico Bondi è assurdo
Lo ha detto alla “Voce” il direttore de “l'Opinione” Arturo
Diaconale.
Direttore
Diaconale, il Pdl è in ripresa nei sondaggi. Quali sono le sue
valutazioni?
“Credo
che il Pdl debba tentare di recuperare quella massa di ex elettori
che se ne sono andati via o hanno anche deciso di sostenere la
sterile protesta di Grillo. Credo che il Pdl abbia la possibilità di
fare un recupero considerevole, anche se non totale, del suo
elettorato di riferimento. Ma questo potrebbe accadere se il Pdl sarà
chiaro con i suoi elettori. Una battaglia sulla persona di Berlusconi
non è lo strumento più idoneo. La figura di Berlusconi è molto
importante per il mantenimento del bipolarismo, che sembrava essere
stato messo in discussione dalle primarie del Pd e dalla discesa in
campo di Mario Monti. Quest'ultimo personaggio ha messo in chiaro di
voler superare il sistema dei partiti ed ipotizza una sorta di
governo degli ottimati che può fare a meno dei partiti tradizionali.
Credo che il Pdl può portare avanti delle battaglie specifiche che
non è riuscito a mettere nell'agenda politica”.
Cosa
pensa dell'iniziativa di Nichi Vendola, leader di Sinistra ecologia e
libertà che vuole far pagare una patrimoniale agli italiani dopo la
reintroduzione dell'Ici sulla prima casa?
“Io
non sono preoccupato da questa uscita di Nichi Vendola.
Paradossalmente sono rimasto soddisfatto perché quello di Nichi
Vendola è un elemento di chiarezza. Adesso gli elettori sanno che le
loro scelte sono indirizzate o a favore di chi vuol far piangere i
ricchi, come sta facendo Hollande in Francia, o verso chi vorrebbe
far sorridere i poveri. Il problema non è quello di far piangere i
ricchi, ma di poter sostenere, in un momento di crisi, di aiutare le
fasce più deboli anche con il lavoro grazie a nuovi investimenti.
L'esproprio proletario che vuole Vendola depaupera il paese e
impedisce gli investimenti e i consumi. Ecco perché il rischio è
quello di vedere il fior fiore dei nostri imprenditori fuggire
all'estero”.
Trova
inquietante il fatto che Enrico Bondi, l'uomo della spending rewiew e
dei tagli alla sanità sia stato “spostato” da Monti a scegliere
i candidati?
“Inquietante
è un termine riduttivo. Io sono preoccupatissimo da una scelta del
genere. Non riesco a capire sulla base di quale logica democratica
sia stato stabilito questo passaggio. Enrico Bondi non è stato
legittimato democraticamente da nessuno. Chi è che ha deciso i
criteri delle candidature e su quale logica sono stati scelti questi
candidati. E' una situazione assurda. Direi che questa è una delle
assurdità di questo nostro paese che si dice rispettoso della
Costituzione, ma persegue un modello di stampo autoritario come
quello di Franco in Spagna”.