Voce Repubblicana, 30 marzo 2013
Intervista a Gabriele Albertini
di Lanfranco Palazzolo
Scelta
civica potrebbe appoggiare il nuovo governo, ma non siamo disposti a
farlo in assenza di un programma condiviso. Lo ha detto alla “Voce
Repubblicana” il senatore di Scelta Civica Gabriele Albertini.
Senatore
Albertini, la situazione per la formazione del nuovo governo è
difficile. Qualcuno del suo partito aveva manifestato la
disponibilità per la formazione di un governo. Cosa pensate in
proposito?
“Noi
abbiamo sempre condiviso la necessità di un governo in piena caric
per il nostro paese. E pensiamo che il nostro paese debba avere al
più presto un suo governo, con una maggioranza solida e che sappia
gestire una nave in tempesta con un equipaggio coese. Ma per fare
questo non bisogna concedere un appoggio in bianco al nuovo governo.
Non sarebbe giusto dare un appoggio incondizionato. Questo sarebbe
incoerente con il nostro disegno politico. Noi vogliamo una
maggioranza con le forze riformiste ed omogenee”.
Da
ex sindaco di una grande città italiana come Milano come ha visto le
proteste di tanti sindaci italiani che hanno criticato il Patto di
stabilità? Lei che ha sposato quella linea di rigore del governo
Monti pensa che sia corretto l'atteggiamento di questi sindaci?
“Quando
ero sindaco di Milano ho avuto delle polemiche con un altro sindaco
di una grande città italiana. Questo sindaco lamentava la riduzione
di 200 milioni i fondi per la sua città. Però la sua città aveva
l'azienda municipalizzata di trasporti, erano due, con 198 milioni di
debiti. Quando sono arrivato al Comune di Milano, la nostra ATM aveva
154 miliardi lire di debiti da risanare. Quando ho lasciato il Comune
di Milano ho lasciato questa azienda avevamo 78 milioni di euro di
utile. Quello che devono fare i sindaci è utilizzare al meglio i
loro patrimoni. Noi abbiamo fatto la scelta di privatizzare e con
questa scelta abbiamo investito i nostri fondi. Abbiamo messo in
attivo le nostre municipalizzate. L'utilizzo delle proprie risorse
deve essere messo al primo punto per cambiare la situazione dei
Comuni”.
Ritiene
che il Governo Monti si sia comportato bene su questo versante?
“Questo
Governo ha fatto cose che altri non hanno fatto in passato altri. Le
opere pubbliche sono escluse dal Patto di stabilità. Questa non
viene considerata come spesa corrente, sulla quale è necessario
svolgere un controllo molto attento. Per quanto riguarda il dividendo
dell'IMU anche qui stato fatto un passo di importante revisione del
patto di stabilità”.
Come
ha interpretato la mossa di Monti per sbloccare i fondi della P.A.
dovuti alle imprese?
“Non
è stato un tatticismo elettorale. Credo che sia stato un esempio di
credibilità nella riqualificazione della spesa italiana. E' stato il
dividendo positivo della politica del Governo Monti”.