Intervista a Mario Ferrara
Voce Repubblicana, 13 aprile 2013
di Lanfranco Palazzolo
Per la Presidenza del Senato,
il ramo del Parlamento che viene considerato come il tempio della democrazia,
la mancanza di esperienza può essere considerata una colpa. Lo ha detto alla “Voce”
il capogruppo di Grandi Autonomie e libertà Mario Ferrara.
Senatore Ferrara, nella seduta di
mercoledì scorso c’è stato uno scontro tra lei e il Presidente Grasso.
“Secondo
me, in politica, per raggiungere l’apicalità c’è bisogno soprattutto di
esperienza”.
Crede che il Presidente Grasso sta
incontrando problemi legati alla sua scarsa esperienza?
“Nella
Roma antica l’anzianità veniva considerato un requisito indispensabile per
ricoprire i ruoli di massima responsabilità. Credo che questo principio non
possa essere non importante anche in politica. Se nella magistratura la scelta
per un Procuratore Generale o per un Procuratore di Cassazione si basa
sull’esperienza, non si comprende perché in politica non si segue lo stesso
metodo. Il problema è questo. La politica è il compendio ultimativo di tutte le
cariche cosi come iscritto nel cursus
honorum della tradizione romana. Il rappresentare l’apicalità del Senato
della Repubblica, che secondo alcuni costituzionalisti è definito il tempio
della democrazia, la mancanza di esperienza potrebbe essere una colpa”.
Come ha trovato la scelta del Presidente
del Senato, che ha impedito gli interventi?
“Come
dicevano i latini: ‘Est modus in rebus’.
E’ vero che una deliberazione della Giunta per il Regolamento ha detto che
certi interventi non sono consentiti ‘per impedire che gli interventi di inizio
seduta fossero ostruttivi e dilatori’ e, nel caso che questi non fossero
ritenuti importanti, siano ‘rimandati alla fine della seduta’. Ma nel caso
della richiesta del senatore del ex ministro della Giustizia Francesco Nitto
Palma, è assurdo essere pregiudizialmente contrari a questo tipo di intervento
senza nemmeno sapere quale fosse l’argomento trattato. Mi sembra che da parte
di Grasso ci sia stato un eccessivo ricorso alla prudenza, dettato
dall’interpretazione delle norme della Giunta delle Regolamento”.
Ecco, ma non c’è, alla base di questi
comportamenti anche un problema di educazione…
“…Durante
il mio intervento il Presidente Grasso ha gesticolato con le mani lasciando
intendere che il contributo del nostro gruppo parlamentare alla discussione del
tema trattato fosse inutile. Questo atteggiamento mi ha distratto e ho
ricordato al Presidente che deve ascoltare il mio intervento”.
Ma Grasso è arrivato anche ad
interrompere il suo intervento per salutare una scolaresca.
“Questo
non era mai accaduto. Ma il Presidente del Senato lo ha fatto perché gli è
stato passato il biglietto della presenza di questa classe e, invece di
salutare la classe alla fine del mio intervento, lo ha fatto durante. E’
l’inesperienza”.