Voce Repubblicana, 22 maggio 2013
Intervista a Salvatore Sfrecola
di Lanfranco Palazzolo
Negli
ultimi due anni i controlli della Corte dei Conti sono aumentati. Lo
ha detto alla “Voce” Salvatore Sfrecola, curatore di “Scritti
per i 150 anni della Corte dei Conti - 1862-2012" (ed.Pagine).
Sfrecola è Presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei
Conti della Regione Piemonte.
Salvatore
Sfrecola, che bilancio avete fatto dell'attività della Corte dei
Conti nella sua storia?
“Il
volume ha dato conto della complessa ed estesa attività della Corte
dei Conti. Deve tenere conto che oggi la Corte dei Conti può contare
sul lavoro di 430 magistrati su un organico completo che dovrebbe
essere di oltre 600 magistrati. Il nostro compito è complesso.
Dobbiamo controllare 26 ministeri, 20 regioni, un centinaio di
province e ottomila comuni che sono oggetto dell'attenzione della
magistratura. Il nostro impegno è notevole. Riusciamo a penetrare
nelle pieghe degli sprechi della pubblica amministrazione locale”.
Cosa
è cambiato negli ultimi anni il compito che svolgete?
“Il
legislatore, sul finire del 150 anniversario dalla nostra fondazione
ha attribuito alla Corte dei Conti nuovi poteri rispetto a quelli che
avevamo fino a poco tempo fa. Per far comprendere ai lettori del suo
giornale cosa facciamo, oggi abbiamo il potere di controllare i
rendiconti dei gruppi consiliari delle Regioni. Mi riferisco alle
Sezioni regionali di controllo. Il Governo Monti è stato molto
sensibile su questo argomento”.
Che
tipo di rapporto avete con la politica? In quali aspetti siete
chiamati ad intervenire nelle politiche di spesa?
“In
molti casi la Corte interviene su alcune leggi statali in materia di
risparmio di spesa. Questo tipo di politica è molto importante, ma
è necessario che la realtà dei tagli non privi la cittadinanza di
alcuni servizi. Un altro aspetto su cui interveniamo spesso è quello
della copertura delle leggi dello Stato. Questo controllo è
essenziale. Il debito pubblico che noi oggi individuiamo, che è
oltre 2000 miliardi di euro è un'evidente violazione dell'articolo
81 della Costituzione, quello che ha voluto Luigi Einaudi che prevede
la garanzia che ci siano i soldi per le nuove leggi di spesa. Anche
per le Regioni la Corte dei Conti farà la verifica della copertura
delle leggi di spesa”.
Quali
sono gli altri fronti nei quali è impegnata la Corte?
“Dallo
scorso anno esiste, in base al decreto 174 del 2012, il giudizio di
parificazione del rendiconto generale delle Regioni. La Corte dei
Conti esamina il rendiconto della Regione, dove ci sono le vere cifre
delle spese regionali. La Corte lo approva se lo trova corretto e la
magistratura allega una sua relazione al Rendiconto per spiegare se
la gestione è stata corretta. Le nostre osservazioni sono una guida
importante per capire come viene utilizzato il denaro pubblico”.