Voce Repubblicana, 12 luglio 2013
di Lanfranco Palazzolo
Luigi Tenco è stato ucciso per impedirgli di fare delle rivelazioni
sul golpe del 1966 in Argentina. Lo ha detto alla “Voce Repubblicana” il
giornalista Pasquale Ragone, autore insieme a Nicola Guarnieri, de “Le
ombre del silenzio. Suicidio o delitto? Controinchiesta sulla morte di
Luigi Tenco”, libro edito da (Castelvecchi).
Pasquale Ragone, nella vostra controinchiesta sul presunto assassinio
del cantautore Luigi Tenco, che sarebbe avvenuto nel corso del festival
di Sanremo del 1967, avete parlato di una pista politica legata
all’estrema destra golpista del tentativo di colpo di Stato Borghese del
1970, poi fallito.
“Il libro è nato con l’idea di fare luce su quante informazioni e
quante notizie e ipotesi sono state sviluppate nel corso degli anni
sulla morte di Luigi Tenco. Grazie alla documentazione che ci è stata
fornita dalla Procura della Repubblica di Sanremo, nel 2009, abbiamo
avuto nuove informazioni su questa morte che non ci ha convinto”.
Che ipotesi avete fatto?
“La nostra convinzione è che, quello che riteniamo sia stato
l’assassinio di Tenco, sia maturato in un contesto di destra. Noi siamo
partiti da un’intervista ad un noto avvocato, tale Giovanni Di Stefano,
che ha fatto delle affermazioni molto serie sulla morte di Tenco”.
Cosa ha ipotizzato l’avvocato Di Stefano?
“Che la morte di Luigi Tenco sia legata alla denuncia che il
cantautore avrebbe voluto fare la mattina del 27 gennaio 1967 nel corso
di una conferenza stampa al Festival di Sanremo. Luigi Tenco avrebbe
voluto indirizzare la sua denuncia contro Aldo Moro che, all’epoca, era
il Presidente del Consiglio”.
In cosa consisteva questa denuncia?
“La denuncia avrebbe avuto a che fare con il coinvolgimento di Tenco
stesso in un passaggio di informazioni tra Italia e Argentina per la
realizzazione del golpe del 1966 che aveva deposto il Presidente Illia”.
Tenco si era recato in Argentina?
“Sì, aveva fatto questo viaggio nel dicembre 1965 durante il servizio
militare e aveva ottenuto una dispensa per andare in Sudamerica. Sul
foglio matricolare non riporta nessuna notizia su questo viaggio. Nulla è
stato ufficialmente registrato su questo viaggio”.
Cosa avrebbe dovuto consegnare Tenco in Argentina?
“Secondo Di Stefano, queste informazioni avrebbero dovuto essere d’aiuto ai golpisti”.
Ma come è venuto in possesso di questa notizia l’avvocato Di Stefano?
“Gli è stata riferita dall’ex brigatista Mario Moretti che, durante i
55 giorni del rapimento di Aldo Moro aveva ricevuto questa informazione
dal Presidente della Dc”.
Esisteva un fascicolo del Sifar su Tenco?
“Non siamo riusciti ad accertarlo direttamente, ma lo storico Aldo
Giannuli aveva dichiarato che il cantautore era stato indicato in una
lista del Sifar come persona scomoda e sovversiva”.