Intervista a Roberto D'Alimonte
Voce Repubblicana, 27 agosto 2013
di Lanfranco Palazzolo
Se si andasse oggi al voto non
vincerebbe nessuno. Lo ha detto alla “Voce” il politologo ed editorialista del
“Sole 24 Ore” Roberto D’Alimonte.
Prof. D’Alimonte, la legislatura è
giunta al capolinea sui temi della giustizia? Pensa che oggi non ci sia più nessuna
prospettiva di attuare le riforme?
“Non
ho la sfera di cristallo. Non posso sapere se, alla fine di questo scontro,
Berlusconi metterà in pratica la minaccia di far cadere questo governo. Se cade
questo governo sarà molto difficile fare una nuova legge elettorale. Oggi non
esiste una convergenza di interessi per una nuova legge elettorale. Ognuno la
pensa diversamente. E senza un governo in carica tutto è molto complicato”.
Berlusconi è sicuro di una vittoria in
vista di elezioni anticipate?
“Io
non credo che Berlusconi vincerà le prossime elezioni politiche. Ritengo che
lui pensi di potercela fare. Questa è la carta più importante che ha in mano”.
Berlusconi guadagnerebbe un maggior
numero di consensi se accettasse la sentenza definitiva del processo Mediaset e
decidesse di essere affidato ai servizi sociali per espiare la pena, come hanno
fatto anche altri esponenti di Forza Italia come Cesare Previti?
“Anche
questo non si può dire. Fare previsioni elettorale oggi è del tutto
impossibile. Quando prima ho detto che Berlusconi non vincerebbe le prossime
elezioni politiche volevo anche aggiungere che non ci sarà nessun vincitore se
si andrà al voto con questo sistema elettorale. Anche gli avversari di Silvio
Berlusconi avranno grossi problemi politici da affrontare in una situazione di
stallo come l’attuale. Oggi è impossibile fare previsioni elettorali. Si
possono fare solo previsioni per gli scenari generali. E l’esito sarà quello di
uno stallo”.
Ritiene che il Presidente del Consiglio
Enrico Letta stia giocando una grande partita politica di mediazione con la
giunta delle immunità del Senato per evitare la caduta del governo?
“Non
sono un insider. Non posso saperlo. Credo che i margini per una mediazione in
questo campo siano molto ristretti. Non credo ci siano le possibilità di una
mediazione”.
E’ rimasto sorpreso dalla posizione del
Movimento 5 stelle che vorrebbe andare alle prossime elezioni politiche anche
con il “porcellum”?
“Grillo
ha detto che non gli dispiace l’attuale sistema di voto perché pensa di avere
un voto più degli altri. Credo che non abbia capito le difficoltà che potrebbe
incontrare il suo partito al Senato, dove non otterrebbe certo la maggioranza
dei seggi. Anche se riuscisse ad essere il primo partito alla Camera non
riuscirebbe a vincere al senato”.
L’esperienza di questi mesi ci insegna
che le larghe intese sono un fallimento?
“Sono
molto difficili. Non siamo la Germania. I partiti sono molto diversi. E poi da
noi manca il senso di responsabilità comune”.