Intervista a Carlo Giovanardi
Voce Repubblicana, 28 agosto 2013
di Lanfranco Palazzolo
Il voto sulla decadenza di Silvio
Berlusconi non è un atto dovuto come si è voluto far credere. Lo ha detto alla
“Voce Repubblicana” il senatore del Pdl Carlo Giovanardi, membro della Giunta
delle Immunità del Senato della Repubblica.
Senatore Giovanardi, cosa accadrà sulla
decadenza di Silvio Berlusconi da senatore? Qual è stato il comportamento del
Partito democratico in questo frangente?
“Vorrei
precisare alcune cose che ancora non sono chiare all’opinione pubblica
italiana. Secondo l’articolo 66 della Costituzione (ineleggibilità e
incompatibilità), quando l’aula si esprimerà sulla decadenza di Silvio
Berlusconi sarà liberissima di pronunciarsi pro o contro sulla base di una
valutazione politica o giuridica. Non ci troviamo di fronte alla ratifica di un
atto dovuto e di un voto scontato. La Giunta delle Immunità farà un lavoro
preparatorio per indicare all’aula se votare pro o contro la decadenza.
Inoltre, l’articolo 25 della Costituzione (Rapporti civili e applicazione della
legge) è chiarissimo: nessun cittadino può essere chiamato a rispondere con una
pena per un fatto che non era stato determinato come tale dalla legge nel
momento in cui il fatto è stato commesso. E’ assurdo rendere una norma di
legge, come quella delle legge Severino retroattiva. E’ un principio contrario
alla nostra Costituzione. Applicare un principio del genere è tipico dei regimi
totalitari come quello nazista o quello comunista, che consideravano
retroattiva la pena. Bisogna partire da questo principio prima di valutare il
lavoro che sta svolgendo la Giunta per le immunità”.
Lei ritiene che la Giunta non dovrebbe
esprimersi su questi casi per alcuni anni, fino a che non verranno individuati
reati commessi dopo l’entrata in vigore della legge Severino?
“Qui
ci troviamo di fronte ad un’altra anomalia. Si è detto che la legge è uguale
per tutti. Questo è quello che dice il Partito democratico. Ma su 60 milioni di
cittadini italiani oggi a chi può essere applicata questa norma: solo a Silvio
Berlusconi: senatore in carica e condannato con una sentenza passata in
giudicato. La norma può essere applicata solo a Silvio Berlusconi. E’ una norma
ad personam. Ecco perché bisogna applicare correttamente la legge Severino”.
La legge Severino è anticostituzionale?
“Assolutamente
sì oppure dobbiamo cambiare sistema e cancellare l’articolo 25 della
Costituzione e tutte le norme collegate del codice di diritto penale. Le
conseguenze politiche e morali per Silvio Berlusconi sarebbero terribili. E poi
qualcuno ha il coraggio anche di dire che questa non sarebbe una pena
afflittiva. Basta adoperare la logica. Questa è la prima volta che verrebbe
approvata una norma di carattere penale circoscritta ad una persona. E il
principio che rischia di applicare il Senato è aberrante”.