Voce Repubblicana, 7 settembre 2013
Intervista a Federico Orlando
di Lanfranco Palazzolo
Votero
9 sì e 3 no ai referendum radicali. Lo ha detto alla “Voce” il condirettore di
“Europa” Federico Orlando.
On.
Orlando, cosa pensa dei referendum radicali sulla giustizia e sui diritti
civili e come ha visto l'appoggio di Berlusconi a tutto il pacchetto
referendario?
“L'ho
visto molto male. Noi radicali – io sono liberale-radicale – sappiamo benissimo
qual è la storia dei rapporti di Silvio Berlusconi con i referendum sulla
giustizia. Questa firma dell'ultima ora, in una situazione che rende legittimo
il sospetto della strumentalizzazione, a me non sta bene”.
Ritiene
che Berlusconi abbia fatto un gesto da disperato?
“Non
lo so. Diciamo che è un modo per richiamare l'attenzione di molti cittadini
sullo sforzo che, in solitudine, il partito radicale sta facendo. Se poi questa
iniziativa berlusconiana si concretizzerà in un'azione di sostegno concreto lo
vedremo. Ci sono stati episodi di segno contrario. Mi è dispiaciuto che alcuni
iscritti del Partito democratico abbiano impedito la raccolta delle firme radicali
in una delle feste che si sono svolte in questi giorni. Questo è un fatto che
mi è molto dispiaciuto. Non capisco cosa abbia a che fare un'azione del genere
con la democrazia”.
Per
quanto riguarda il pacchetto referendario si sente di sposare tutti i quesiti
referendari?
“No,
anche se voterò a favore di quasi tutti i referendum radicali. Ad esempio
voterò a favore del quesito referendario sull'8 per mille; sì alla custodia
cautelare; sì al divorzio breve; si a quello sulla droga; sì all'abolizione
dell'ergastolo. Per quest'ultimo quesito dipenderà anche dal Parlamento.
Abolire l'ergastolo è un nobile fine, ma non sempre l'ergastolano riesce ad
essere rieducato. In questi giorni i giudici hanno deciso di allentare la
sorveglianza nei confronti di un pericoloso mafioso, che continua a mandare
pizzini”.
Quali
altri referendum sosterrà?
“Voterò
a favore dell'abrogazione della legge sull'immigrazione; sì al referendum sui
magistrati fuori ruolo; no alla responsabilità civile dei magistrati e alla
separazione delle carriere. Credo che queste riforme debbano essere fatte nel
quadro di una riforma costituzionale sulla separazione dei poteri dello Stato”.
E
sugli altri referendum?
“Voterò
no al referendum sul finanziamento pubblico dei partiti perchè ritengo che
tutti i cittadini, si tratti di miliardari o di poveracci, devono partecipare
alla vita politica. Questi costi devono essere dimostrati e documentati e
rimborsati nei limiti della legge. Si tratta di 9 sì e 3 no”.
Cosa
pensa dell'iniziativa referendaria in relazione alla paralisi del Parlamento
che non riesce ad approvare leggi di sua iniziativa?
“Io
sono sempre stato un referendario convinto. Condivido la cultura delle due
schede. Credo che sia un bene esercitare questo diritto”.