Intervista a Ferdinando Padelletti
Voce Repubblicana, 11 settembre 2013
di Lanfranco Palazzolo
Il
Partito democratico non avrebbe mai potuto sostenere i referendum sulla
giustizia a causa della loro contiguità con la magistratura di sinistra. Lo ha
detto alla “Voce” il consigliere provinciale del Pdl a Pordenone Ferdinando
Padelletti, uno degli esponenti politici del partito di Berlusconi che si è
mobilitato sui referendum sulla giustizia..
Consigliere Padelletti,
perché ha deciso di sostenere questi referendum sulla giustizia?
“Ho sempre avuto ottimi
rapporti con i radicali. Ho sempre sostenuto queste battaglie. Di questi
referendum ho condiviso tutti i temi. E ci siamo impegnati a raccogliere le
firme su questi referendum. La scorsa settimana abbiamo raccolto 150 firme a
Spilimbergo, sabato scorso abbiamo raccolto a Pordenone 350 firme”.
Quindi non avete firmato
solo i referendum sulla giustizia?
“No, abbiamo preso tutti i
moduli”.
Ha ricevuto pressioni dal
partito per la raccolta delle firme?
“No,
è stata un'iniziativa spontanea. Solo in questi giorni mi hanno chiamato dal
partito di Roma per chiedere la mia disponibilità a raccogliere le firme. Forse
questo intervento è tardivo. Ma vedo che anche oggi dal Popolo delle libertà si
sono mobilitati a raccogliere le firme. Dal partito si stanno mobilitando per
chiedere la disponibilità a tutti i consiglieri comunali e provinciali del
partito. Dalla sede centrale del Pdl ci hanno indicato come obiettivo di
raccogliere nella provincia di Pordenone almeno 4000 firme. Ho parlato proprio
oggi con la segreteria locale del nostro partito. E mi hanno assicurato che
l'obiettivo è stato raggiunto”.
Il
tema della giustizia è molto sentito nella vostra regione. Cosa è accaduto per
la vicenda che riguarda lo scandalo dei rimborsi ai gruppi consiliari?
“Tutti
i partiti della Regione sono stati coinvolti nella gestione allegra dei gruppi
consiliari. Sono emerse situazioni abbastanza discutibili. Ci sono state
contestazioni per ricevute di albergo di circa 200 euro. Si tratta di casi
profondamente diversi da quelli che si sono verificati alla Regione Lazio con
Fiorito. Non mi sembra che questa vicenda sia paragonabile con quelle che
abbiamo visto in altre Regioni”.
Pensa
che il Pdl si sia mosso troppo tardi sui referendum?
“Penso
che ci sia stato un ritardo. E' cambiato tutto con la dichiarazione politica di
Silvio Berlusconi. Dopo la firma di Silvio Berlusconi ai referendum c'è stata
la mobilitazione. Da parte dei radicali c'è stata la massima disponibilità. Ad
esempio è stato permesso di mostrare il nostro vessillo durante la raccolta
delle firme. E questo non piaciuto al Pd”.
Perché
il Pd ha ostacolato questi referendum?
“Questo
dipende dalla contiguità del Pd con i giudici di sinistra. Noi questo lo
abbiamo sempre denunciato. Ecco perché il Pd ha ostacolato la raccolta delle
firme”.