Intervista a Franco Grillini
Voce Repubblicana, 20 settembre 2013
di Lanfranco Palazzolo
Sul ddl anti-omofobia il Partito democratico è
responsabile del via libera all'emendamento salva vescovi. Lo ha detto alla
“Voce” il Presidente di Gaynet Franco Grillini, consigliere regionale
dell'Emilia Romagna.
Onorevole Grillini, cosa pensa del dibattito che si
sta svolgendo alla Camera dei deputati sul ddl anti-omofobia, provvedimento che
ha visto uno scontro interno tra Pd e Pdl. Alla fine, sono rientrate le
dimissioni del relatore del Pdl Antonio Leone. Quali sono le sue valutazioni su
quello che abbiamo visto?
“Il giudizio su quello che ho visto mercoledì è
totalmente negativo. Le responsabilità sono tutte del Partito democratico che
ha deciso di dare il via libera all'emendamento 'salva vescovi' come è stato
contestato dalla comunità lgbt. In questa legge ci sarà l'aggravante. Senza
questa aggravante il provvedimento sarebbe stato del tutto inutile. Questo
provvedimento da il via libera di insulto e di omofobia e transfobia da parte
delle organizzazioni religiose. In questi giorni abbiamo visto una polemica
sulla libertà di opinione che è stata molto pelosa ed interessata. Infatti, in
questi giorni abbiamo visto scendere in campo esponenti dell'area cattolica.
Dopo anni tutti si sono resi conto che nel nostro paese esiste un problema di
libertà di espressione”.
Quali sono le contraddizioni di questa polemica?
“In questi anni nessuno di è accorto che la legge
Mancino è stata la riedizione della Legge Reale del 1975. Le due leggi
puniscono i reati di opinione. Solo oggi tutti si accorgono che esiste un problema
di libertà di opinione. E lo fanno soprattutto quando arriva in Parlamento il
ddl anti-omofobia, chge punisce anche la transfobia. Ritengo che l'emendamento
salva-vescovi vanifichi gli sforzi che sono stati compiuti su questa legge. Questo provvedimento avrebbe dovuto
combattere l'omofobia e la transfobia. Invece oggi ci troviamo davanti un
provvedimento che, in pratica la legittima”.
Come si è comportata la Presidente della Commssione
Giustizia Ferranti?
“La Commissione Giustizia ha dato il via libera ad un
testo base del tutto insoddisfacente perchè era privo dell'aggravante prevista
dall'articolo 3 della legge Reale. E poi, rispetto al Codice penale non cambia
assolutamente nulla. In questa legge non si prende atto che i crimini d'odio
devono essere considerati come atti di razzismo. Invece la legge prende atto di
certi reati, ma non cambia nulla. Credo che i problemi siano sorti tutti nel
Comitato dei 9 dove il Pd ha messo in atto uno scambio sul provvedimento per
renderlo inefficace: hanno messo l'aggravante, ma hanno salvato i vescovi”.
Che figura ha fatto il Parlamento?
“Una figuraccia. Il
provvedimento è stato rinviato troppe volte anche per la volontà di Ivan
Scalfarotto di trovare un compromesso con il Pdl”.