Intervista a Mario Staderini
Voce Repubblicana, 11 ottobre 2013
di Lanfranco Palazzolo
Non
condivido la scelta di non svolgere un dibattito alle Camera sul messaggio del
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Lo ha detto alla “Voce” il
segretario di Radicali Italiani Mario Staderini.
Mario
Staderini, quali valutazioni può fare sul messaggio alle Camere del Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano sulle carceri?
“Il Presidente della Repubblica, seppure tardivamente,
ha raccolto l'appello di Marco Pannella ponendo la questione politica,
giuridica e morale ai partiti politici. Vedremo cosa accadrà in Parlamento. La
prossima settimana è previsto l'inizio della discussione su alcuni
provvedimenti che si richiamano ai temi sollevati dal Capo dello Stato. Non condivido la scelta presa dal Parlamento
italiano che ha deciso di non svolgere un dibattito sul messaggio alle Camere
del Capo dello Stato. Il messaggio di Napolitano ha uno spessore più ampio di
quello che potrebbe essere il sovraffollamento delle carceri italiane, che pone
la questione dei diritti costituzionali che dovrebbero essere garantiti nel
nostro paese e degli impegni presi per il rispetto dei diritti minimi dei
detenuti come chiede il Consiglio D'Europa. Credo che il tema sia stato
malposto dai mezzi di informazione”.
Cosa
intende dire?
“Tutti
si sono premurati nel chiedersi se un provvedimento di amnistia o di indulto
potesse essere applicato a Silvio Berlusconi. Io distinguerei le questioni. Noi
abbiamo la necessità di intervenire rispetto alle richieste del Consiglio
d'Europa e risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri. Ma ci sono
anche i tempi dei processi pendenti nel penale (5 milioni di procedimenti).
Piuttosto che perdersi sull'esclusione di questo o di quel reato, sarebbe il
caso di occuparsi della priorità di un provvedimento di amnistia. La domanda da
porsi è questa: a quale numero di processi penali dobbiamo tornare per poter
rimettere in modo il sistema della nostra giustizia. Se restassero in piedi 1
milione di procedimenti questo sarebbe un grande successo. Ecco perché
continueremo nelle nostre iniziative non-violente al servizio del ritorno a una
giustizia più efficiente”.
Cosa
sta accadendo sulla legge sul finanziamento pubblico ai partiti?
“Dopo
quello che è accaduto giovedì alla Camera, sul ddl del governo sul
finanziamento pubblico ai partiti, abbiamo compreso perché il nostro referendum
per abolire il finanziamento pubblico ai partiti è stato boicottato dal Pd e
dal Pdl. Il Pd e il Pdl hanno alzato il tetto delle donazioni dei privati a
300mila euro. In tutto il mondo i finanziamenti vengono limitati alle persone
fisiche e con un tetto di circa 10 mila euro. Si tratta di un'anomalia tutta
italiana che prevede il finanziamento pubblico ai partiti e un tetto altissimo
di donazioni da parte delle imprese private”.