Anche se oggi abbiamo mezzi di informazione e fonti di
comunicazione che ci permettono di sapere tutto di tutti, in realtà
sappiamo meno cose. La quantità di informazioni che ci arriva forse
offusca il nostro modo di giudicare la qualità delle notizie. Per questa
ragione oggi rimpiango un modo di comunicazione che non ho avuto il
modo di conoscere. Anche se questa frase sembra contraddittoria tenterò
di spiegarmi meglio. Non molto tempo fa mi sono imbattuto nella rivista
ufficiale del Comune di Roma, pubblicata fino alla fine degli anni '70.
Si tratta di CAPITOLIVM (Rassegna mensile di attività municipale).
Grazie a questo mensile ho capito tante cose. Anzi ho compreso che i
politici fanno di tutto per occultare dati che forse hanno a
disposizione e non vogliono far conoscere. Questa rivista aveva circa 15
pagine dedicate alle statistiche municipali. Grazie a CAPITOLIVM i
cittadini della capitale sapevano il numero degli viaggiatori sui mezzi
pubblici, il numero dei biglietti venduti, le merci vendute nei mercati
pubblici, gli introiti del comune, il numero dei nati, dei morti, gli
arrivi in città, il numero dei passaporti rilasciati e così via. Oggi di
queste cose non sappiamo nulla e le istituzioni fanno di tutto per
tenerli nascosti. Questo significa che esiste anche una
strumentalizzazione del progresso. Per la vulgata oggi si sta meglio, ma
una volta si stava ancora meglio perchè avevamo la la fortuna di
conoscere più cose.