Ferrovie dello Stato addio. La tratta Roma-Ancona, a dispetto dell'età della linea, nata nel 1866 nel periodo dello Stato pontificio per una precisa disposizione di PIO IX, era e resta una delle più disastrate d'Italia. Nel mio blog ho deciso di postare un articolo pubblicato dal "Corriere Adriatico", che rende bene l'idea di come le nostre ferrovie si comportano nei confronti dei passeggeri e di due regioni importanti per l'economia del Lazio: l'Umbria e le Marche. Per decenni nessun politico o gruppo di pressione ha mai pensato di rendere questa linea ferroviaria più moderna e porre fine allo "scartamento ridotto" (un binario) della linea tra Fabriano e Terni. Questo è un grosso handicap che i pendolari e l'economia del paese si portano dietro. Per questo mi auguro, come è scritto in questo articolo del "CORRIERE ADRIATICO" del 10 agosto, che l'onorevole Lodolini (Pd) vada fino in fondo e affronti la questione con il Governo, superando i disservizi nei confronti dei passeggeri e rendendo quella linea più efficiente. Questo è importante per il rispetto che dobbiamo alle Marche e al l'Umbria e agli stessi interessi del Lazio.
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LA STAZIONE DI ANCONA NELL'OTTOCENTO |
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Il deputato del Partito democratico EMANUELE LODOLINI |
ARTICOLO DEL CORRIERE ADRIATICO DEL 10 agosto 2017
ANCONA - "Dal paradiso all’inferno il passo è breve. Basta passare da un
binario all’altro, sconfinare dalla rete ferroviaria marchigiana a
quella interregionale che la musica cambia. E di parecchio. Se infatti
Trenitalia sbandiera un indice di affidabilità del 99,1% per la tratta
regionale, quando si parla dei collogamenti da Roma e per Roma c’è da
mettersi le mani nei capelli. Ogni viaggio può trasformarsi in
un’odissea e arrivare in ritardo ormai è un’opzione che i pendolari
hanno messo in conto. L’ultimo drammatico viaggio si è consumato
martedì, ma sembra che dall’inizio del mese il treno Frecciabianca Roma -
Ravenna che parte dalla capitale allunga la percorrenza per lavori
sulla strada ferrata passando dagli auspicati 40 minuti di ritardo
all’ora e mezza. Un viaggio infinito di oltre 5 ore. Una situazione
talmente snervante che ha fatto saltare sulla sedia anche l’onorevole
Emanuele Lodolini, deciso a incontrare il ministro e a firmare
un’interrogazione ad hoc per cercare di accendere l’ennesimo faro su una
delle tratte più a rischio d’Italia. Trecento passeggeri martedì hanno
dovuto subire un viaggio infinito sul Frecciabianca delle 16.55 e non
sono nemmeno riusciti a ristorarsi un po’ nel vagone bar, privo di cibo
ma anche di acqua e di caffè «nonostante - spiega Lodolini - la continua
pubblicità rilanciata dagli altoparlanti». Insomma un incubo
nell’incubo che ormai rasenta la quotidianità. Se volete dare
un’occhiata a quello che accade sulla strada ferrata che congiunge le
Marche a Roma, potete collegarvi con il blog “Disservizio pubblico” e
verificare quanto ormai sia all’ordine del giorno viaggiare in treno
assieme ai disagi. L’Intercity Ancona-Roma della mattina, ieri è
arrivato nella Capitale con 66 minuti di ritardo".
